| questa è stata la prima ff che abbiamo fatto (più o meno due o tre anni fa); non è niente di speciale ma speriamo che vi piaccia^^
Mi ha guidato fuori dalle oscure tenebre. Mi ha donato un mondo splendente, splendente ancor più del sole e io credevo che lui mi volesse… sì, insomma, in qualche modo lui… mi avrebbe voluto…forse mi sbagliavo, però…
Se si presentavano dei sicari, ero felice di aiutarlo a combatterli. In qualche modo gli ero utile e invano aspettavo un “grazie” o “sei stato bravo”. L’unica cosa che riusciva a dirmi era “potevo farcela benissimo da solo” o “non c’era bisogno che mi aiutassi”. Lo so che non sarebbe da lui dire certe cose ma… In un certo senso mi piace anche quando litighiamo, quando con la pistola minaccia di uccidermi insieme a Gojyo. Mi piace stare vicino a lui. Mi fa sentire bene. Non mi fa sentire solo.
Ricordo anche che a volte, avendo disobbedito a un suo ordine, o forse consiglio, mi sono cacciato nei guai. Aveva sempre ragione e me ne accorgevo solo alla fine. Forse non gli obbedivo per dimostrargli che sapevo badare a me stesso, che non avevo bisogno che lui mi dovesse tenere sempre sotto controllo, che sapevo quello che facevo, che non gli avrei causato dei fastidi e che quindi avrei potuto continuare a stare con lui. Magari per sempre.
Mi sono accorto che non faccio altro che procurargli dei guai, inutili e problematici guai. Ma cosa posso fare? Da quando mi ha liberato più volte mi sono preoccupato per lui… Anche quel giorno di pioggia era pallido, non parlava, non mangiava. Io cercavo di essere gentile e disponibile, ma lui… disse che nessuno me l’aveva chiesto e mi disse di andarmene.
Perché mi aveva liberato da quella prigione? Poteva benissimo lasciarmi là, ho trascorso molto tempo in quel posto, ho ammirato per anni il sole splendente. Però quando mi ha liberato, la sua mano, sembrava tesa dal cielo. Mi ha portato con sé, mi ha liberato da quelle pesanti catene. Avevo voglia di piangere e un nodo alla gola, come se qualcosa mi impedisse di respirare. Forse è Sanzo l’aria di cui ho bisogno per vivere. Mi disse che ero solo feccia… mi sentii sprofondare. L’uomo che mi aveva liberato, che mi aveva dato una casa, che mi aveva fatto sentire meno solo… mi ha fatto soffrire molto, ma non riesco ad odiarlo. Non voglio odiarlo. Mai e poi mai.
“Io lo so, lo so che ti provoco sempre un sacco di fastidi, ma non lo vorrei, credimi. Insomma che cosa sono io per te? Non capisco, che male c’è se ogni tanto mi preoccupo per te?”. Mi disse che quello che voleva non era un servo; mi sentii… era una bella sensazione. Ero felice; era come se per lui, finalmente, contassi qualcosa.
Allora… non lasciarmi solo e se puoi dimmi “Bravo Goku, sono fiero di te.”
Per il momento mi basta esserti vicino. Ti voglio bene, Genjo Sanzo Hoshi.
Son Goku
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